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17/12/2012 14:39 | |
In effetti è intuitivo comprendere come le campane piccole debbano avere una velocità di oscillazione superiore rispetto alle campane grandi. Di conseguenza, aumentando la velocità di oscillazione decresce il periodo dell'oscillazione stessa.
In teoria, tali rapporti proporzionali dovrebbero essere di tipo progressivo e di conseguenza tenere conto sia della massa che delle dimensioni lineari delle campane. Dal punto di vista pratico, la realizzazione dipende da tanti fattori, come la geometria del contrappeso e la posizione dei perni di rotazione. Capita spesso di trovarsi davanti a montaggi con una proporzionalità di oscillazioni tutt'altro che rispettata e tali situazioni richiedono interventi correttivi.
Ricordo bene il caso delle campane di Illasi, in cui il preesistente montaggio poteva anche essere tollerato per il vecchio impianto ad elettrificazione totale, ma non sarebbe stato adatto per esecuzioni concertistiche manuali di un certo livello. Ricordo la precisione di Luigi nel cronometrare le oscillazioni delle campane con rotazione di 180° (a battaglio legato) e nella programmazione ed esecuzione dei successivi interventi di bilanciatura, con una meticolosità raramente riscontrata! |
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